"C'è la bellezza e ci sono gli umiliati.
Qualunque difficoltà presenti l'impresa, non vorrei mai essere infedele né ai secondi né alla prima" A.C.

mercoledì 23 febbraio 2011

Un protestante alla guida della Pontificia Accademia delle Scienze

Pubblicato su "Il Consulente Re" on-line di Gennaio 2011


Cronaca di un avvenimento ecumenico
Il biologo svizzero e Premio Nobel per la medicina Werner Arber, professore emerito di microbiologia all’Università di Basilea, sostituisce il fisico italiano Nicola Cabibbo, scomparso di recente, alla guida della Pontificia Accademia delle Scienze. La notizia della nomina da parte di Benedetto XVI è stata diffusa lo scorso 15 gennaio, e non ha mancato di destare sorpresa sia negli osservatori che nell’opinione pubblica: Werner Arber è infatti un protestante riformato, un calvinista. Al di là delle reazioni della prima ora, improntate ad un giustificato stupore, poiché è la prima volta che l’Accademia, nei suoi 400 anni di storia, è presieduta da un non cattolico, questa nomina riveste un’importanza capitale sotto il profilo ecumenico.
Werner Arber
 “La Pontificia Accademia delle Scienze ha lo scopo di onorare la scienza pura ovunque essa si trovi, assicurarne la libertà e favorirne le ricerche”, il merito scientifico è quindi l’unico criterio di selezione dei candidati, e ciò spiega la presenza di numerosi non cattolici tra i membri di quest’organismo; lo stesso Arber, del resto, fu nominato Accademico Pontificio già nel 1981 ed è Consigliere dell’Accademia dal 1995; ma ciò non ridimensiona di certo, almeno sul piano simbolico, il valore ecumenico della scelta di affidare ad un protestante la presidenza dell’Accademia. Per chiarire meglio l’importanza di questa nomina può essere utile sottolineare che l’Accademia ha avuto sino ad oggi solo sei presidenti – Arber sarà il settimo – e i primi due furono campioni del cattolicesimo romano del calibro di Padre Agostino Gemelli e Monsignor Lemaitre. 
Ma la scienza è terreno fertile per il dialogo ecumenico, luogo privilegiato per l’apertura a differenti impostazioni ideologiche, culturali e persino teologiche; perché nella passione per la ricerca e nell’anelito alla verità sostenuto dalla sola forza della ragione, sfumano le differenze e risaltano i valori comuni. Già Papa Giovanni Paolo II, il 10 novembre del 1979, in occasione del centenario della nascita di Albert Einstein, sottolineò in questo senso il ruolo e gli scopi dell'Accademia: "L'esistenza di questa Pontificia Accademia delle Scienze, di cui nella sua più antica ascendenza fu socio Galileo e di cui oggi fanno parte eminenti scienziati, senza alcuna forma di discriminazione etnica o religiosa, è un segno visibile, elevato tra i popoli, dell'armonia profonda che può esistere tra le verità della scienza e le verità della fede”.
Il significato della scelta del Papa non è sfuggito di certo alla Conferenza dei vescovi svizzeri (Cvs), che ha diffuso nei giorni scorsi una nota nella quale «si rallegra» per la nomina di Werner Arber alla presidenza dell’ Accademia, aggiungendo che questo conferimento «non solo onora un benemerito microbiologo svizzero, ma costituisce un indubbio avvenimento ecumenico. Con la nomina di un cristiano di confessione riformata è infatti la prima volta che l'Accademia viene a esser presieduta da un non cattolico». Né va sottovalutata la circostanza che Abner sia un medico, giacché con la sua nomina a capo dell’Accademia delle Scienze il Papa mostra di confidare in una sponda nel mondo protestante sui temi caldi della bioetica. 
Del resto sono recentissime anche altre notizie riguardanti nuove determinazioni di Benedetto XVI in campo ecumenico: a Capodanno il Papa ha annunciato la convocazione di una quarta giornata interreligiosa ad Assisi, in programma per il prossimo ottobre; mentre il 15 gennaio ha istituito un “ordinariato” destinato ad accogliere gli anglicani che entreranno nella Chiesa cattolica, ponendo a capo di esso - e quindi in posizione assimilabile a quella di un vescovo - un sacerdote sposato.

Profili biografici del Prof. Werner Arber
Tornando ad Arber, è doveroso fornirne almeno alcuni cenni biografici: egli è nato in Svizzera, a Gränichen, il 3 giugno del 1929. Docente di genetica molecolare dal 1959 al 1970 all’Università di Ginevra, nel 1971 si trasferì per insegnare microbiologia all’Università di Basilea. Ha fondato le sue ricerche sul meccanismo di difesa della cellula batterica nei confronti dei virus, ricevendo per le sue scoperte, che costituiscono attualmente la base dell’ingegneria genetica e della biologia molecolare, il Premio Nobel per la medicina nel 1978. Ha ricoperto diverse cariche in Organismi scientifici di livello internazionale, tra la quali quella di Presidente dell’ICSU (International Council for Science).  

Cenni su storia e struttura dell’Accademia
Altri trentasei premi Nobel siedono attualmente assieme al Prof. Arber nella Pontificia Accademia delle Scienze; ma per saggiare la rilevanza di quest’istituzione nel panorama scientifico internazionale, vale la pena citare alcuni Nobel che ne hanno fatto parte nel corso della sua storia, come Marconi, Planck, Heisenberg, Fleming, Eccles, Baltimore, Rubbia, Levi-Montalcini, Polanyi, Murray e Molina; sono solo alcuni dei più grandi scienziati degli ultimi secoli che hanno trovato posto nell’Accademia delle Scienze, ma la circostanza che siano noti anche ai non addetti ai lavori, come personaggi simbolo del mondo scientifico, sta a dimostrare l’infondatezza dell’opinione secondo cui la Chiesa sarebbe stata nel corso dell’epoca moderna indifferente o persino avversa alla questione del progresso scientifico.
L’Accademia venne fondata a Roma nel 1603 da Federico Cesi, Giovanni Heck, Francesco Stellati e Anastasio De Filiis. Fu originariamente denominata “Accademia dei Lincei”, successivamente “Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei” ed il 28 ottobre del 1936 il Sommo Pontefice Pio XI le concesse nuovi Statuti e la ricostituì con il nome odierno. Un nuovo Statuto venne approvato da Paolo VI in data più recente, il 1° aprile 1976. Il corpo accademico comprende ottanta Accademici di nomina pontificia, scelti fra i più noti scienziati di tutto il mondo, oltre ad Accademici perdurante munere, in ragione del loro ufficio, e Accademici Onorari, in ragione delle loro benemerenze verso l’Accademia stessa. E’ un corpo indipendente nell'ambito della Santa Sede e gode della libertà di ricerca. Negli statuti del 1976 si afferma: «La Pontificia Accademia delle Scienze ha come finalità la promozione del progresso delle scienze matematiche, fisiche e naturali e lo studio delle questioni e dei temi epistemologici relativi». Attualmente l'attività dell'Accademia copre sei aree principali: scienza fondamentale, la scienza e la tecnologia richieste da questioni e temi globali, scienza utile per i problemi del Terzo Mondo, etica e politica della scienza, bioetica, epistemologia. E’ nel mondo la sola Accademia delle Scienze a classe unica e a carattere soprannazionale,  ed ha sede nella Casina di Pio IV, nei Giardini Vaticani.
Marco Giorgetti