"C'è la bellezza e ci sono gli umiliati.
Qualunque difficoltà presenti l'impresa, non vorrei mai essere infedele né ai secondi né alla prima" A.C.

venerdì 30 dicembre 2011

TE DEUM

Benedico Te, anche per quest'anno. Ti benedico, che è più che ringraziare, soprattutto per conto di chi si dimentica di farlo.
Ti ringrazio anzitutto per ciò che più mi sfugge: quel che per abitudine dò per scontato.
Ti ringrazio per quello che mi manca, e mi scuso se a volte non metto a frutto il troppo che ho.
Mi scuso pure per la distrazione verso le persone, e per l'incapacità di mostrare i miei affetti.
Perdonami se definisco “senso religioso” la nostra amicizia. E scusami se a chi mi chiede di noi, rispondo che credo ma non pratico più; è un modo ingenuo per rivendicare l'autenticità della mia fiducia, a prescindere da ogni condizionamento; ma non mi sfugge che così Ti sottraggo il mio corpo e parte del mio tempo, e perciò Ti ringrazio anche del senso di colpa, che ancora mi concedi di provare in ragione di questa mancanza.
Ti benedico per il respiro di molti, e Ti “comprendo” nella Tua cura per tutti.
Grazie soprattutto per la lucidità che mi doni, di non venerare il mio dubbio più del Tuo mistero: è lo slancio costante dei miei giorni, attraverso il quale mi metto tra parentesi, e vedo. Così posso dire di vivere solo attraverso di Te, ché sennò sarei prigioniero dell'ombra che io sono. Per questo anziché mille grazie e un diluvio di auguri, mi basta balbettare a Te il mio pensiero irrisolto. Te Deum è la sola invocazione che mi salga alle labbra; e ho già detto tutto.

1 commento:

  1. "Grazie soprattutto per la lucidità che mi doni, di non venerare il mio dubbio più del Tuo mistero: è lo slancio costante dei miei giorni, attraverso il quale mi metto tra parentesi, e vedo. Così posso dire di vivere solo attraverso di Te, ché sennò sarei prigioniero dell'ombra che io sono."
    Bello. Molto bello.
    dL

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